«Uffa. Che odiosa età
è la mia. Ho atteso un centinaio di millenni il momento di nascere
e quasi non mi va di attendere, per i tre o quattro anni che mi restano
da vivere, il momento di morire!»
Questa frase, che Giuseppe Marotta pronunciava verso la fine della sua
vita come meditazione sulla condizione umana, ci appare oggi la sorprendente
intuizione sul destino dei libri nell'era dei nuovi mezzi espressivi.
A quarant'anni dalla morte dello scrittore napoletano, la casa editrice
AM Edizioni Marotta di Andrea Marotta, nipote dello scrittore, vuole riproporre
il libro come oggetto prezioso che va difeso dal desiderio di apparire
da parte di proposte editoriali che saturano ogni spazio senza coprire
il vuoto che si avverte sotto il peso schiacciante della quantità.
L'ambizione è quella di tornare a comunicare con tutti i mezzi
che oggi abbiamo a disposizione e con l'aiuto dell'interazione artistica
per costruire l'alfabeto dei nuovi Sumeri.
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