La narrazione, la sua alchimia e le sue sfumature.

"I Turchesi"
Romanzi e racconti di scrittori emergenti, testimonianze preziose sul modo di sentire, o di esprimersi, attuale.

"I Cobalti"
L'intensità dura e fragile della narrativa nelle sue opere più significative.



C'è un luogo comune in Italia che, soprattutto in certi ambienti, fa proseliti a piè sospinto: quello che dice che "troppi" scrivono, e "troppo pochi" leggono. Perché allora pubblicare libri? Per fare in modo che quei "troppi" che scrivono vengano letti dai "pochi" che leggono.
È stato detto che ogni libro nasce da un altro libro, spesso da più di un libro. Ciascun libro che viene scritto allora è una pietra preziosa, e può essere avo dei libri che verranno. Perché pubblicare libri? Per avere la meravigliosa pretesa di generare una dinastia.
Perché pubblicare dei libri? Perché un libro offre un mondo. Un universo di cui non si può avere esperienza, se no. Crediamo nella parola scritta, crediamo nella letteratura, crediamo in quel mondo nel quale una storia ci trasporta, con garbo o con dolce violenza.
Perché pubblicare con noi? A quel mondo cerchiamo di aggiungere un altro mondo. Il mezzo interattivo rende possibile la già insita interattività del romanzo. Evocare un mondo che è fatto di suoni, luci, colori, tempo, spazio usando solo le parole è la bellissima e scandalosa caratteristica del romanzo. Interattivo, da sé. E se "dato il secolo, non si può non essere poligrafi", come diceva Jean Paul Sartre del Novecento, pubblicare con la nostra casa editrice significa rendere contemporanee quelle poligrafie. Non monadi, non polverizzazioni, non cose inutili che fanno i "troppi".
Il libro al quadrato, se non di più.

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